top of page
Cerca
HeavypediA

"Venite voi qui o non se ne parla". Il cosiddetto "bay area thrash" nasce da una precisa condizione



"Brian Slagel [il fondatore della Metal Blade n.d.r.] organizzò una data al Whiskey a Go Go di Los Angeles", racconta James Hetfield. "Saranno state le due di notte di lunedì e si e no c'erano venti persone. C'erano i Trauma, i Violation ed un'altra band. Noi dei Metallica ci siamo andati tutti ed abbiamo visto suonare Cliff per la prima volta. Ci siamo guardati e abbiamo detto: 'lui è quello che ci serve!'. Continuammo a rompere i coglioni a Cliff ogni volta che veniva a Los Angeles. Le cose non andavano bene nemmeno nella sua band, che stava prendendo una direzione troppo pop. E alla fine ci ha detto: 'Va bene, sono con voi se vi trasferite su da me'. Beh, che diamine, ci stava, eravamo stanchi di los Angeles. La scena a Frisco era decisamente migliore, c'era un'altra aria. La gente capiva cosa stavamo facendo, al contrario di Los Angeles dove invece si faceva vedere solo per atteggiarsi con drink e sigarette. Insomma alla fine siamo andati noi a San Francisco, senza neanche un posto dove stare. Ci siamo sistemati nella casa di Mark Whitaker. Una figata".

Harald Oimoen dei futuri D.R.I. si porta avanti con la bevanda assieme a James.

La casa di Mark Whitaker a El Cerrito dove si sistemarono Lars, James e Dave, e dove facevano le prove, divenne presto la "Metallica Mansion" e cominciò ad aggregare un nucleo di metallari, di musicisti e futuri personaggi chiave della scena della bay area. C'era Ron Quintana, fondatore della rivista Metal Mania e ideatore nientepopodimeno del nome "Metallica"; c'era il fotografo Harald Oimoen, amico stretto di Cliff e leggendario headbanger della zona che poi finirà nella band thrashcore D.R.I.. C'era l'amico Brian Lew, che era un fervente promoter di demo in cassetta e che scattò le foto della prima prova dei Metallica con Cliff. Poi c'era Rich Burch, un tipo assurdo che respirava metal 24 ore su 24. Girava con un enorme stereo portatile su Telegraph Avenue e lo accendeva all'improvviso sparando metal a manetta e facendo saltare la signora davanti a lui. Se ad un concerto vedeva qualcuno che non agitava troppo la testa, Rich gli si avvicinava di corsa alle spalle, lo afferrava per i capelli e lo costringeva a scuotere la testa urlando: "Sbatti questa testa che non sbatte!"...ed è per questo che i Metallica sul retro di Kill em All hanno fatto inserire la frase "Bang that head that doens't bang!". Ma c'erano anche musicisti che gravitavano attorno alla Metallica Mansion. Uno di questi era Gary Holt dei seminali Exodus, che più che gravitarci in quella casa praticamente ci viveva. C'era anche Eric Peterson, bassista dei The Legacy, una formazione thrash metal di Frisco in ascesa che di lì a breve cambierà il nome in Testament. E spesso si faceva vedere anche Jim Martin, amico fraterno di Cliff che dopo qualche anno formerà i Faith no More assieme a Billie Gould. Era tutta gente di Berkeley, Oakland, Richmond o, proprio come Cliff, da Castro Valley. Ron Quintana racconta: "Cliff faceva quasi un'ora di macchina da Castro Valley e quindi in macchina doveva anche tornarci. Ma tanto lui preferiva più fumare che bere e se beveva cercava un passaggio, ma raramente si fermava lì a dormire".

Rich Burch, Paul Baloff degli Exodus e James Hetfield

Il 28 dicembre del 1982 Brian Lew fu avvertito telefonicamente da Lars Ulrich che i metallica avrebbero fatto una prova con Cliff e che avrebbe fatto meglio a passare. invitarono più o meno sei persone, tra cui proprio Brian Lew, Ron Quintana e Rich Burch. I Metallica si erano sistemati nel soggiorno di questa casa con due camere da letto. Avevano tolto tutti i mobili del soggiorno e avevano spostato il divano contro la finestra, e poi avevano montato la batteria di lars ed i loro stack Marshall. Niente voci: volevano solo improvvisare con gli strumenti per un paio di ore. Fu subito chiaro a tutti che c'era una differenza dal giorno alla notte rispetto a quando c'era Ron McGovney. C'era un nuovo assoluto livello di professionalità. "Ron era un tipo simpatico e un bravo bassista, ma quando vedevi Cliff capivi subito che lui era un musicista vero ed un talento che capita una volta nella vita. Era il bassista più straordinario che avessi mai visto", sentenzia senza ombra di dubbio Gary Holt.




90 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios


bottom of page