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RAMMSTEIN - Deutschland

HeavypediA

Come molti sapranno, i Rammstein, in attesa di pubblicare il loro nuovo album - atteso da un decennio - sono tornati con un nuovo singolo ed il relativo video: "Deutschland". Il video, diretto da Spectre Berlin, è una mini saga che attraversa la storia della Germania. E' un video coraggioso, assolutamente sbalorditivo, di fattura eccezionale e dal contenuto affascinante e controverso, che potrebbe confondervi se non siete molto ferrati in storia. La clip risulta talmente criptica che si è addirittura scomodata una docente di storia della Oxford University, la Dottoressa Alexandra Lloyd. Vediamo cosa ha detto.


 

"La "Deutschland" dei Rammstein ci porta in un viaggio elettrizzante, violento e commovente nella storia tedesca. In oltre nove minuti, il brano ci offre un vasto panorama di eventi e figure storiche e mitologiche, in cui ci sono così tanti riferimenti ed easter eggs, che i fan ed i vari commentatori ci ricameranno sopra per un bel po'. Il video si apre nel 16 d.C., sul lato "barbaro" del Limes, al confine dell'Impero Romano (parliamo del "Limes danubiano", la frontiera fortificata dell'impero romano che si sviluppava lungo il Danubio, dagli alti Carpazi passando per la Rezia e il Norico, le attuali Slovenia, Austria, Svizzera e Baviera, ndr). Nelle scene di apertura i soldati romani si insinuano nei boschi all'indomani della battaglia della Foresta di Teutoburgo. I Romani vengono attaccati da un'alleanza di tribù germaniche, guidate da un capo chiamato "Arminius" (da cui ha origine il nome tedesco Hermann), le quali catturano tre legionari, e per Roma è una perdita simbolica e morale, oltre che fisica, e passerà decenni cercando di recuperarli. Anche questo evento contribuì a convincere Roma a non tentare mai più di prendere le terre ad Est del fiume Reno, la terra conosciuta appunto come Germania.

La parola 'Germania' non si riferisce solo ad un luogo, definito semplicemente da un luogo alieno a Roma, ma anche ad una figura che fece da "prestanome nazionale", una figura che rappresenta tradizionalmente il popolo tedesco. La "Germania" è una donna forte, solitamente armata e pronta alla battaglia. Vari simboli appaiono con lei, tra i quali una corazza con un'aquila, una bandiera nera, rossa e dorata, ed una corona. Se fate caso a questi riferimenti nel video, noterete che si ripetono continuamente, così come i tradizionali colori della bandiera. Ed ecco che riconosciamo Germania (qui interpretata da Ruby Commey) nella scena in cui regge la testa mozzata del cantante Till Lindemann. Successivamente si vedono degli astronauti che portano una scatola di metallo e vetro a forma di bara, mentre sullo sfondo vediamo un U-boat - un sottomarino tedesco - usato nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale. Dopodiché la scena cambia repentinamente in un incontro di boxe che ci porta a Weimar (1918-1933), un periodo fin troppo noto per la sua instabilità politica, ma anche per un maggiore liberalismo culturale. Qui Germania, la nostra eroina, appare nel costume da cabaret di una "flapper girl" (un modo elegante usato negli anni 20 del '900 per definire ragazze di facili costumi, dedite al consumo di alcolici e ad incontri promiscui in locali notturni), mentre i pugili combattono e la folla li incoraggia facendo il tifo e scommettendo.

Poi vediamo l'ex Germania dell'Est, completa di busti di Marx e Lenin, con tanto di emblema nazionale ed un sosia del leader della DDR Erich Honecker. E qui appare un astronauta, o meglio un cosmonauta: si tratta di Sigmund Jähn, il primo tedesco nello spazio, che ha volato con il programma spaziale sovietico (e che è anche un personaggio nel film del 2003, "Good Bye Lenin!"). I monaci medievali festeggiano grottescamente sulla Germania supina, strappando i crauti e le salsicce dal corpo di Ruby Commey, mentre i detenuti vengono picchiati dalle guardie vestite con le uniformi della Polizia e dell'esercito appartenenti a diversi periodi storici.

La scena più scioccante è forse quella che riguarda l'Olocausto ed il periodo nazista. Quattro membri della band, con le uniformi a strisce dei detenuti del campo, aspettano il patibolo. Tutti loro indossano gli emblemi di stoffa usati per identificare i loro "crimini": un triangolo rosa per i prigionieri omosessuali, una stella gialla per i prigionieri ebrei, una stella rossa per i prigionieri politici. Questa sequenza, presa in prestito in un precedente video promozionale, ha già causato parecchie polemiche. I Rammstein hanno il diritto di farlo? Banalizzano la sofferenza delle vittime dell'Olocausto? Come possono giustificare l'uso delle immagini dell'Olocausto per promuovere il loro nuovo video? Queste sono domande importanti che fanno parte di un dibattito molto più ampio sull'etica dell'uso dell'Olocausto nell'arte e nei media, ma ora ci soffermiamo sull'arte e sull'insindacabile e sacrosanto diritto del suo messaggio universale. Perciò queste polemiche le mettiamo da parte.

Altre scene mostrano la band che si allontana da un dirigibile in fiamme, e sono chiaramente riferite al disastro di Hindenburg del 1937, in cui morirono 36 persone. I ratti che scappano sul pavimento alla comparsa dei monaci, suggeriscono invece una citazione del Pifferaio Magico di Hamelin, una leggenda con origini nel XIII secolo. Ora Germania cammina verso la cinepresa con una giacca di pelle, gioielli d'oro ed una cartucciera da mitragliatrice sul petto, simile al carro trainato da quattro cavalli (la "Quadriga") raffigurata in cima alla Porta di Brandeburgo a Berlino. Le teste dei membri della band sono mostrate come busti di marmo bianco, il che è un riferimento al monumento "Walhalla" del XIX secolo, situato in Baviera. Una sorta di realizzazione della "Hall of Fame tedesca", ove sono scolpite le teste di personaggi tedeschi, in mostra fino ad oggi. Un'altra scena mostra una prigione, con migliaia di banconote che cadono dall'alto, suggerendo la devastante iperinflazione che la Germania ha subito negli anni '20. I nazisti che bruciano libri fanno coppia con gli inquisitori che bruciano streghe, mentre si riconoscono alcuni membri della RAF (Red Army Faction), nota anche come il gruppo Baader-Meinhof, un'organizzazione militante attiva negli anni '70 nella Germania Occidentale. E in uno scambio di battiti di ciglia, ci viene ricordato il rapporto molto criticato tra le chiese e lo stato durante il Terzo Reich... Ogni scena cattura in un attimo le icone di un'epoca, con interruzioni e flashback continui mentre procede. Gli eventi si confondono l'un l'altro, collegati dalla costante presenza dei membri della band e del raggio laser rosso che appare in tutto il video, un "roter Faden" (filo rosso o tema centrale), che collega ogni evento.

Germania narra la sua storia in un modo unico. Provate ad esempio ad immaginare il video sulla Gran Bretagna, con Britannia interpretata da Ruby Commey. Quali sarebbero gli eventi equivalenti? Parecchi potrebbero essere simili: romani, crociati, monaci, soldati del XVIII secolo, camicie senza colletto e boxe a mani nude - ma avrebbe lo stesso impatto? Forse... Questo non sembra un video agiografico, affettuoso o speranzoso: il suo tono pessimista sembra essere piuttosto un messaggio fuori tempo massimo per la Germania post-1989, che vorrebbe riconoscere il suo passato, affrontandolo in modo critico, mentre guarda al suo futuro come uno stato nel cuore dell'Europa. E in realtà, mentre spaziamo fra la storia medievale e quella del ventesimo secolo, il tour del video attraverso il passato sembra fermarsi alla fine degli anni '80, proprio prima della caduta del muro di Berlino e della riunificazione della Germania orientale e occidentale. Manca un'intera epoca contemporanea mentre si salta direttamente nel futuro, dove la band vola nello spazio portando la Germania nell'ignoto, viaggiando in quella scatola di vetro a forma di bara. C'è un evidente richiamo al video della canzone "Sonne", dove Biancaneve è intrappolata in una bara di vetro. In effetti, in chiusura del video di "Deutschland", sui titoli di coda, si sente proprio una versione per pianoforte del brano "Sonne", nel cui video i personaggi della band si liberano di Biancaneve (dopo esser stati i suoi schiavi sessuali), e si rendono conto di aver fatto un errore a desiderarne il ritorno. Ecco, la sensazione opprimente e malinconica che comunica questa "Deutschland" sembra essere la stessa sensazione comune a chiunque venga in Germania: anche se non sei capace di amarla a dovere, non potrai mai vivere senza di lei.



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