Profondo varesotto rosso
- HeavypediA
- 16 ott 2019
- Tempo di lettura: 6 min
Cosa potrebbe mai risvegliare maggiormente la curiosità di un pigro e sonnolento studente universitario di giurisprudenza, innamorato del diritto penale e della musica metal, se non un clamoroso caso giudiziario a tinte estreme con in sottofondo la musica degli Slayer ? Quando nel gennaio del 2004 ascoltai la notizia al TG, ma forse ancor di più successivamente, con la graduale scoperta di tutto quello che era stato commesso negli anni precedenti, con il coinvolgimento di una setta satanica con tanto di riti, rimasi incredulo, anzi stupito, che un caso simile si fosse verificato in Italia, probabilmente perché ritenevo, come stupida autoconvinzione, che fatti così incredibilmente feroci legati al mondo della musica estrema si potessero verificare solo in lande gelide e desolate come quelle norvegesi (il famoso Inner Circle, ma questa è un'altra storia NDR), e non di certo nel Paese d'O Sole. Ma mi sbagliavo. E anche di brutto. Avevo sottovalutato gli impenetrabili e oscuri boschi del varesotto. Era successo. E i risvolti erano oggettivamente agghiaccianti. L'Italia scopriva le Bestie di Satana. La cronaca nera diventava nera d'inferno. Il mondo metal italiano perdeva la verginità. Paolo Leoni, detto "Ozzy" (tutti i paesi hanno almeno uno che si fa chiamare così), commesso in un supermercato della zona e Nicola Sapone, idraulico, erano sostanzialmente i capi carismatici della setta. Andrea Volpe, disoccupato e tossicodipendente era il vero braccio armato della setta, il succube che però prende sempre parte come autore materiale a tutti gli omicidi rituali. Gli altri affiliati, entrati nel corso degli anni, erano Mario Maccione, Pietro Guerrieri, detto "Wedra", Marco Zampollo, Eros Monterosso ed Elisabetta Ballarin, fidanzata del Volpe. Il gruppo di balordi effettivamente si dichiarava satanista, sebbene di satanismo in quella comitiva non c'era proprio nulla. In realtà il contesto di questo gruppo di ragazzi era maggiormente legato ad una filosofia di vita che appariva totalmente scollegata dai movimenti dediti all'esoterismo e da connettersi più propriamente alla sottocultura criminale giovanile: un gruppo di giovani disadattati, dediti a episodi criminosi di vario tipo, tra cui l'abuso e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che però loro dichiaravano di compiere nel nome di "Satana"(vabbè così sò boni tutti) e contro il dio cristiano. La vocazione satanista della setta, in realtà appariva alquanto confusa e banalotta, legata piuttosto a luoghi comuni e immagini di un certo satanismo dozzinale, con grande sfoggio di simboli esoterici quali pentacoli (simbolo esoterico, ma di certo non satanista NDR), croci rovesciate e il numero 666. Nata nella seconda metà degli anni novanta la setta era più che altro dedita all'uso di sostanze stupefacenti, come ammesso anche dagli stessi membri nel corso dei processi. Tanto che alcuni membri della setta erano noti nel circondario come spacciatori di droghe. I luoghi abituali di ritrovo della setta erano il parco Sempione e la Fiera di Sinigallia a Milano. Il clima di esaltazione dovuto allo stordimento delle droghe e la connotazione simil-satanica del luogo facevano sì che le pratiche degli aderenti alla setta fossero delle “prove di coraggio” che venivano eseguite a cuor leggero a causa dello stato psicologico alterato (come durante i riti d'affiliazione) oppure, in un ambito che era più o meno consapevolmente nichilista, con sedute che consistevano più che altro nell'infliggere dolore fisico ai vari adepti. le vittime accertate a livello giudiziario furono 4. Fabio Tollis e la sua ragazza Chiara Marino, a seguito di contrasti personali con la setta, vennero uccisi la notte del 17 gennaio 1998, con una selva di coltellate, e poi buttati in una fossa comune già pronta ad accoglierli. I corpi del Tollis e della Marino, ormai mummificati, saranno ritrovati dai carabinieri il 18 maggio 2004, a seguito delle indagini relative all'ultimo omicidio, quello di Mariangela Pezzotta. Andrea Bontade, venne eliminato tramite suicidio indotto il 21 settembre 1998: rincoglionito con una massiccia dose di droghe venne obbligato, pena l'esecuzione da parte della setta, a schiantarsi ad alta velocità con la propria auto contro un muro. Mariangela Pezzotta, ex ragazza di Volpe, venne eliminata il 24 gennaio 2004 in quanto conosceva troppi dettagli sulla scomparsa di Fabio Tollis e Chiara Marino. Dopo una violenta discussione con la sua ex compagna, Volpe le sparò due colpi in faccia, senza però ucciderla. Volpe e la sua nuova compagna Elisabetta Ballarin, in condizioni alterate a causa delle droghe assunte, chiamarono in aiuto Sapone, il quale finì l'agonizzante vittima a colpi di badile. Prima di andarsene, Sapone ordinò di lavare via ogni traccia di sangue, e di seppellire la Pezzotta nel giardino. Una volta seppellita la Pezzotta, la Ballarin si sarebbe dovuta liberare dell'auto della vittima facendola scivolare nel vicino fiume Ticino, ma la ragazza, a causa delle condizioni psicofisiche alterate per l'assunzione di cocaina ed eroina, non riuscì a condurre nel fiume la macchina e andò ad incastrarsi su un muretto. Volpe scese dalla sua auto, si accorse delle condizioni della Ballarin, quasi al collasso, e si recò verso un parcheggio poco distante, invocando soccorso e dando in escandescenze. L'arrivo di una pattuglia dei carabinieri fece aprire velocemente il vaso di Pandora. La Ballarin, ancora sotto l'effetto dello Speedball, cominciò a mugugnare e ripetere frasi, apparentemente sconnesse, riguardanti la morte di una certa "Mariangela". A questo punto i carabinieri, assieme alla procura, iniziarono a indagare e il giorno successivo venne ritrovato il corpo di Mariangela nella serra dello chalet di Volpe, dove era stata sepolta "che ancora respirava", come dichiarato da Volpe durante gli interrogatori. In realtà molte altre morti, suicidi e sparizioni di quegli anni e di quelle zone si sospetta possano essere connessi al coinvolgimento delle "Bestie di Satana", addirittura fino ad altre quattordici, tra di essi la scomparsa di Christian Frigerio ed i presunti suicidi di Andrea Ballarin, Angelo Lombardo, Stefano Longone, Alberto Scaramuzzino, Luciano Colombo e Doriano Molla. In nessuno di questi casi, tuttavia, è mai stato dimostrato il coinvolgimento della setta, sebbene su queste nuove accuse abbia più volte insistito il membro della setta Mario Maccione, accusando gli altri membri. Due curiosità vale la pena qui ricordare su questo caso di cronaca, che ovviamente non fece altro che gettare ulteriore discredito sul nostro beneamato mondo metal (non rari i casi nel quale tra il serio ed il faceto venivo etichettato come "Bestia di Satana" solo per i miei gusti musicali o le magliette indossate). La prima: Fabio Tollis nel 1998, anno del suo omicidio rituale, era il cantante e bassista della band death-metal Infliction, e, a quanto mi risulta, anche l'unico vero musicista all'interno della setta. Suoi i cantati sui primi due demo della band "Heretical" e "The Bleeding Dreams", grazie ai quali la band all'epoca si stava facendo conoscere in ambito underground. Tanto che proprio in quell'anno la nota rivista “Metal Shock” (che stroncò, anche giustamente, uno dei primi demo della mia band NofucK….ma era effettivamente registrato una merda NDR), su richiesta del padre del Tollis, cercò di dare una mano alle ricerche del ragazzo scomparso, attuando un’iniziativa davvero singolare: dedicò l'intera copertina alla foto del gruppo Infliction (praticamente sconosciuto) del quale Fabio era il cantante, praticamente come foto di riconoscimento, pubblicando anche un appello del padre Michele: “Fabio, fai una telefonata a tuo padre, fagli sapere che stai bene”. In quel momento nessuno immagina che Fabio è ormai morto e sepolto in una fossa comune assieme alla Marino. Quel numero di Metal Shock faceva ovviamente parte della mia collezione, visto che non mi perdevo un numero, ma è andata perduta nei numerosi traslochi da me fatti in questi anni. La seconda: gli Slayer (e te pareva NDR) vennero accusati di aver influenzato il comportamento dei membri della setta con i testi delle proprie canzoni. I giovani passavano nottate intere ad ascoltare la loro musica al massimo del volume, sia mentre celebravano i rituali, sia vagando in auto nei pressi di Cardano al Campo (ove frequentavano spesso un locale di musica rock) e nei boschi della Malpensa. Venuto a conoscenza dell'accaduto, Jeff Hanneman (RIP), chitarrista degli Slayer, rigettò fortemente le accuse: «Chi ha cercato nella musica le ragioni di un delitto non ha capito nulla e ha dimostrato una volta per tutte la propria ignoranza. Tutto ciò è tremendamente stupido, perché se qualcuno arriva a compiere un gesto così estremo è mosso da ragioni che vanno ben oltre l'ascolto degli Slayer. Se una persona non ci sta con la testa può essere spinta a uccidere da un disco ascoltato, ma anche da un film visto in televisione, dalla rottura con la fidanzata... da tutto!». Non fa una piega caro Jeff. Il Diavolo, si sa, prima ti alliscia ma poi ti chiede l'anima. E infatti le pene per omicidio e occultamento di cadavere furono esemplari. Il 15 maggio 2007 la Corte d'Assise d'Appello di Milano condannò Nicola Sapone a un doppio ergastolo, con isolamento diurno per 18 mesi; Paolo Leoni all'ergastolo con isolamento diurno per 9 mesi; Elisabetta Ballarin a 23 anni di carcere; Eros Monterosso a 27 anni e 3 mesi e Marco Zampollo a 29 anni e 3 mesi. Andrea Volpe a 20 anni per aver collaborato con la giustizia alla risoluzione del caso. Il 25 ottobre 2007 la Corte di Cassazione confermò le condanne. Il 9 novembre 2007 la Corte d'Assise e poi d'Appello di Brescia condannò a 19 anni e mezzo Mario Maccione, all'epoca dei fatti contestati minorenne, inasprendo la precedente sentenza a 16 anni di reclusione. (Davide composition)
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