Polly - Nirvana
- HeavypediA
- 17 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 30 giu 2020

“Polly” è la B-side di maggior successo del celeberrimo album dei Nirvana “Nevermind”. Sebbene fu pubblicata nel settembre del 1991, Kurt Cobain la scrisse nel 1988 con il titolo di “Hitchhicker” (autostoppista) e subito cambiato in “Cracker”. Tratto da un raccapricciante fatto di cronaca accaduto nella Contea di King, nei pressi di Seattle, il brano ha suscitato molte polemiche, per esser stato scritto da Cobain dalla prospettiva del criminale. Critiche che Cobain liquidò: “Scrivo sempre delle vite degli altri, mai della mia, che è noiosa e insignificante”.

Nel giugno del 1987 i giornali di Seattle riportarono la notizia dell’arresto di un uomo di 49 anni, originario di Lakewood, Tacoma, sospettato di stupro e di un caso di omicidio particolarmente efferato, noto come il “caso Green River”. L’uomo, in una notte di giugno del 1987, prese a bordo un‘autostoppista quattordicenne che faceva ritorno da un concerto rock al Tacoma Dome. Anziché accompagnare a casa la ragazza, il quarantanovenne la legò ad una puleggia nella sua casa mobile, la torturò con la fiamma ossidrica, con una frusta ed un rasoio, e la violentò ripetutamente. La ragazza riuscì miracolosamente a liberarsi e a fuggire mentre l’uomo era in sosta ad una stazione di servizio. La bestia venne riconosciuta dai testimoni qualche giorno dopo, durante un fermo di polizia per una violazione al codice della strada. Si trattava di Gerald Friend, precedentemente incarcerato per aver rapito una ragazza di 12 anni di Sumner, Washington, nel luglio del 1960, quando aveva 22 anni. Anche la sua precedente vittima fu adescata mentre faceva l’autostop, ma assieme al fratello. Friend costrinse il ragazzo a scendere dalla macchina minacciandolo con una pistola, dopodiché portò la ragazza in una zona del Mount Rainier National Park dove la torturò, la violentò e le rasò i capelli a zero. Anche in quel caso la vittima riuscì a liberarsi e a fuggire tuffandosi nel fiume, e fu trovata vicino all’argine qualche ora dopo da un automobilista di passaggio. Gerald Friend si diede alla macchia e si nascose in un capanno non lontano dalla sua residenza, dove fu trovato da suo padre; Friend estrasse una pistola calibro 22, e seguì una lotta in cui il giovane stupratore ebbe la peggio, venne ferito e portato in ospedale da suo padre, che lo consegnò alle autorità. Gerald Friend fu quindi condannato, nell’agosto del 1960, per stupro e tortura ad una pena di 75 anni di reclusione. Tuttavia, dopo aver scontato 20 anni nel carcere di Walla Walla (WA), da cui tentò di evadere ben due volte, Friend fu rilasciato nel 1980 per buona condotta (!). Nel processo del 1987 le accuse di duplice omicidio per il caso Green River decaddero, ma Friend venne condannato a scontare i restanti 55 anni della precedente condanna, oltre ad altri 75 anni per il caso Polly, per un totale di 150 anni di reclusione. Successivamente la famiglia di Polly, la sua seconda vittima, fece causa allo Stato di Washington per aver rilasciato prematuramente il mostro, che sta tuttora scontando la sua pena all’Airway Heights Corrections Center, dove ha già trascorso 32 anni. Gliene restano altri 98.
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