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Nicko McBrain, dal 1983 ininterrottamente dietro le pelli della vergine di ferro.

  • Immagine del redattore: HeavypediA
    HeavypediA
  • 16 ott 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Da bambino i genitori gli affibbiarono il nomignolo "Nicky", per via dell'inseparabile orsacchiotto "Nicky the Bear", da cui non osava mai separarsi, nomignolo che, come giovane musicista, cambiò in Nicko, fingendosi di origini italiane quando fu presentato a un discografico della CBS Records. Tuttavia Nicko si separò ben presto dall'orsacchiotto e, non appena scoprì il fascino delle percussioni, cominciò a picchiare forte con posate e utensili da cucina su pentole, piatti e fornelli a gas di casa sua, finché i genitori non si decisero a regalargli la prima batteria all'età di undici anni. Nicko ha fatto sempre e solo il musicista di mestiere, cominciando giovanissimo a suonare come turnista in decine di band. Quando nel 1983 approdò ai Maiden (al quarto disco) aveva già inciso diversi dischi, il primo nel 1973 sull'omonimo album del chitarrista inglese Gordon Giltrap. E, piccola curiosità, cinque anni dopo, nel 1978, Giltrap pubblicò un album dal titolo "Fear of The Dark"...ricorda qualcosa? Beh, non solo il titolo di quell'album fu ripreso dai Maiden 12 anni dopo, ma anche il font ci ricorda qualcosa... (foto).

Nicko arrivò nella band inglese dopo aver suonato qualche anno coi Trust, una formazione francese politicizzata di cui erano fan Steve Harris ed Adrian Smith, e che si erano esibiti in diverse date di supporto agli Iron Maiden. La frattura fra Clive Burr e Steve Harris a metà 1982 era ormai insanabile, e quando la sezione ritmica si spezza è impossibile proseguire. Gli Iron lamentavano un' eccessiva approssimazione nella tecnica di Burr, che sia dal vivo, sia in composizione, non si mostrava all'altezza degli altri membri della band. Tutt'altra cosa era per Nicko McBrain, la cui capacità tecnica era indiscutibile, ma era pazzo. Letteralmente.

Aneddoti su di un musicista con 40 anni di carriera, lunghissimi tour mondiali alle spalle, e decine di album registrati, ce ne sono a iosa e non possiamo scrivere un trattato di 72 pagine, quindi ci limitiamo a ricordarlo con la simpatia di quell'attitudine da vero pazzo che lo rese noto al grande pubblico a metà anni 80, e come lo racconta Bruce Dickinson ai tempi dell'ingresso nel gruppo per le registrazioni di Piece of Mind.

"Nicko era uguale ad Animal dei Muppets e, quando iniziava a suonare, il viso gli si illuminava. Parlava a ogni singolo pezzo di batteria, con versi simili ai mormorii di Steve Harris registrati in The Number Of The Beast. Quando colpiva i piatti - e Nicko era sempre contento di colpire un pezzo di metallo - li trattava con un'intimità tutta particolare: "Fanculo... FanCULO... Faaa... Faaa... Fanculo... FANCULO!". Negli anni successivi, quando eravamo in studio, avevamo anche pensato di imbavagliarlo, ma durante i concerti era impossibile nascondere la sindrome di Tourette che affliggeva McBrain. La sua instabilità contagiava anche i tecnici che lo seguivano. Qualche mese dopo il suo arrivo fui svegliato da un alterco sotto la finestra della mia camera d'albergo a San Sebastian, in Spagna, dove stavamo facendo le prove della pre produzione, e vidi il roadie di Nicko seduto in una fontana con in mano un mattone, che gridava: "Ammazzami, ammazzami adesso!" Arruolammo Steve Gadd, perché si prendesse cura di Nicko. Anche Steve era un batterista, aveva fatto una discreta carriera con i Charlie e capiva la follia che alberga nel cervello di un percussionista, che in lui si manifestava in uno sguardo ironico e rilassato sull'universo. Era come se avesse un' anatra invisibile sulla testa; tutto quello che gli pioveva addosso gli scivolava via senza bagnarlo. Alla fine Steve ebbe uno sconto della pena per buona condotta e diventò il nostro fidato tour manager.[...] L'introduzione di batteria di Where Eagles Dare è parzialmente opera mia (di Bruce Dickinson, n.d.r.) dato che era basato sull'introduzione di Cozy Powell in Stargazer dei Rainbow, anche se quello che mi interessava era l'effetto, al di là di come suonassero le note. Provammo diverse cose e a un certo punto dissi che c'era un fill di tom in un pezzo sconosciuto di un chitarrista che si chiamava Gordon Giltrap (vedi sopra, n.d.r.). "Ah, si! "Heartsong". La suonavo io", disse Nicko. Classica batteria alla McBrain. Prendemmo quel fill e lo farcimmo di terzine, prima di inserirlo nel riff principale. La parte della cassa era qualcosa di estremo, sembrava Woody Woodpecker con un attacco epilettico al becco. "Non si può suonare questa roba su una cassa singola, ci vuole il doppio pedale" sentenziò Nicko. E così lo sfidai: "Scommetto che Ian Price ce la farebbe." A Nicko va riconosciuto che, per riuscire a suonare quel pattern con un solo piede, lavorò come un pazzo, e alla fine ce la fece. "Fanculo! Sono contento che sia finita. In tour non lo faremo mai, che cazzo!" E infatti diventò il pezzo di apertura di tutti i concerti. Oops!"

(B. Dickinson)

Nicko McBrain è considerato come uno dei più influenti batteristi metal degli anni 80, veniva a volte chiamato "The Octopus" per l'energia che riusciva a mettere nel suonare un drumkit talmente grande da girargli letteralmente attorno. Nicko odia la doppia cassa, che considera superflua, se non inutile, ed è quindi diventato molto abile nell'uso velocissimo del pedale singolo. Inoltre utilizza la bacchetta sinistra (quella sul rullante) girata al contrario, ovvero dalla parte più pesante, per ottenere un colpo più potente e marcato. Si potrebbe aggiungere molto altro per descrivere le doti di questo eccezionale batterista e simpaticissimo personaggio, ma è ancora meglio fargli gli auguri riascoltando i suoi successi migliori, o magari farsi quattro risate con le varie tracce "Listening with Nicko" presenti come B-sides nei numerosi singoli pubblicati dagli Iron Maiden nella seconda metà degli anni 80.

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