Il mantra degli Om. Qualche spunto religioso-storico-drogastico
- HeavypediA
- 16 ott 2019
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Forse non tutti sanno che.... Il versetto biblico 30:22 dell' Esodo contiene la ricetta dell'olio per la sacra unzione. Ma vari studi, più o meno recenti, dimostrerebbero che tale passaggio fu in realtà tradotto male. Nelle traduzioni si parla di "callamo" o di "canna aromatica", ma la parola originale è "Q'aneh Bosem" (o "Kaneh Bosm") che non è traducibile altrimenti se non con la parola "cannabis".
Il Libro dell'Esodo narra proprio di Mosè che riceve istruzioni per la fabbricazione e la distribuzione della canapa con la quale arricchire l'olio santo. «Allora il Signore disse a Mosè: "Prendi le spezie seguenti : 500 shekel di mirra liquida, metà profumato di cannella, 250 sicli di Qaneh-bosm, 500 sicli di Cassia - tutto secondo il siclo del santuario - e un posteriori di olio d'oliva. Effettuare queste operazioni assieme all' olio sacro dell'unzione» (Esodo 30: 22-33).
Gli studi dell'antropologa polacca Sula Benet forniscono interpretazioni su una pianta, menzionata nel Vecchio Testamento, conosciuta con il nome di "Kaneh-bosm" (in ebraico קְנֵה-בֹשֶׂם), e sul suo utilizzo religioso. Tale pianta viene citata come elemento nella preparazione dell'olio utilizzato nel tempio di re Giacomo per la sacra unzione. Per mezzo dell'etimologia comparativa con la lingua ebraica pre-semitica, l'antropologa ha dimostrato che negli antichi testi pre rabbinici la parola era scritta con le lettere ebraiche: קְנֵה - בֹשֶׂם, "Kaf, Nun, He, Bet, Shīn, Mem", che translitterata nel nostro alfabeto viene scritta come "Aneh-bosm", "Kaneh- bosm" o "Kineboisin". L'errore di traduzione ritorna più volte: nel Cantico dei Cantici 4:14, in Isaia 43:24, in Geremia 6:20, ed Ezechiele 27:19. , dove "Kaneh - bosm" viene tradotto con "canna di calamo", "bastone aromatico, dolce e fragrante".
Sappiamo inoltre che la parola "Cristo" deriva dalla parola greca "Χριστός" ("Christos"), che significa proprio "unto". Questa parola veniva utilizzata nella traduzione in greco dell'antica parola ebraica מָשִׁיחַ (Mašíaḥ, messiah), che significa "colui che è unto". Pertanto con la parola "Messia" si intende "colui che è unto dall'olio santo". Perciò anche i primi seguaci di Cristo o Yeshua dovevano essere anch'essi unti. Il tabernacolo era usato proprio per contenere il fumo delle offerte che venivano bruciate. Gli adepti si liberavano delle vesti per cospargersi con il santo olio d'unzione, che conteneva: cannabis kolas, mirra, cassia, cannella e olio d'oliva. Il fine era quello di raggiungere l'elevazione spirituale necessaria per dialogare con Yahweh.
Le versioni esaminate in questi studi sono la Bibbia in ebraico antico (Vecchio Testamento) quella in aramaico (il Nuovo Testamento) e la Septuaginta (detta anche LXX), ovvero la versione della Bibbia tradotta in Greco, la quale contiene però molti "semitismi" o "attrazioni", ovvero dei fenomeni grammaticali che ne hanno alterato la traduzione fuorviandone sensibilmente il significato, per giungere quindi a modifiche di interpretazione, di tipo involontario e volontario, per ragioni stilistiche, ma anche per alterarne il senso, sovrainterpretando o modificando alla bisogna alcuni passaggi.
Per info e bibliografia: Chris Bennett sull'utilizzo religioso della cannabis.
"Green Gold the Tree of Life: Marijuana in Magic and Religion" (Access Unlimited, 1995)
"Sex, Drugs, Violence and the Bible" (Forbidden Fruit Publishing, 2001)
"Cannabis and the Soma Solution" (TrineDay, 2010) "Psychedelics ReImagined" (1998);
"The Pot Book" (2010); "Entheogens and the Development of Culture" (2013)
"The Anthropology and Neurobiology" (2013)
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