top of page
Cerca

Il Gods Of Metal del 1998

  • Immagine del redattore: HeavypediA
    HeavypediA
  • 16 ott 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 6 giugno, già... Una data che per anni ho ricordato come il giorno in cui vidi qualcosa di privilegiato, in cui potei assistere ad una sorta di miracolo: i Black Sabbath in formazione (quasi) originale, e i Pantera nel loro periodo più ignorante, quelli del tour di Official Live (che tra l'altro reputo uno dei migliori dischi live di sempre). Il primo ricordo del Gods of Metal 1998, alla sua seconda edizione, è il caldo opprimente - che comunque non intacca minimamente la passione e l'energia di un diciassettenne - poi le corse alle docce, una birra, e di nuovo nel mosh, poi di nuovo docce, birra, mosh... Tutta la giornata piacevolmente in loop.

Quando i texani comparsero sul palco, e il Randall di Dimebag cominciò a shreddare, una pioggerella fresca benedì finalmente gli invasati nel moshpit, ripagandoli per una rovente giornata di faticosa devozione al sacro metallo. Anselmo si presentò con una grossa boccia di rosso in mano e prendendosi ripetutamente a colpi di sm58 in fronte con l'altra mano. "Er sangue per tera, a ettolitri...". Aveva ancora la voce, una gran voce, e probabilmente fu il periodo in cui quel modo di andare in scena finí per renderlo praticamente afono. Ad ogni modo fu un vero massacro. E anche per chi era sul palco fu sicuramente un'esperienza da raccontare ai nipotini, con decine di migliaia di persone che non formavano dei veri e propri pit, ma un allucinato pogo generalizzato con pazzi scatenati che volavano da tutti i pizzi...

Il tempo di veder cambiare scenografia, di scolarsi un paio di pinte, ed ecco che ti ritrovi i mostri sacri del metal a qualche decina di metri. Ormai il sole è tramontato, il temporale si è spostato fuori Milano... Si è fatta l'ora: i Black Sabbath cominciano a suonare (Odino mi fulmini, non ricordo piu con che pezzo aprirono, ma mi pare proprio con "Black Sabbath"), e dietro il palco, sullo sfondo, in lontananza, un orizzonte trafitto da saette ed incorniciato da nuvoloni neri e viola , ci regala la visione più fottutamente doom che abbia mai visto in vita mia...

Ma io che ne sapevo? Che potevo saperne? Ascoltavo metal da qualche anno, amavo già i Black Sabbath, ma un giovane sbarbetto non poteva capire a cosa stava effettivamente assistendo. Poi mi giro e vedo un tizio, ancora lo ricordo, un biker tutto tatuato che avrà l'età di mio padre: ha le lacrime agli occhi e canta parola per parola il testo di Black Sabbath. Mi guarda e mi fa il gesto delle corna... Ecco, fu in quel momento che compresi la grandezza dei Black Sabbath.

Commentaires


Please Note
Join our mailing list

Thanks for submitting!

© 2023 by I Made It!. Proudly created with wix.com

  • Black Facebook Icon
  • Black YouTube Icon
bottom of page