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Chuck Schuldiner, topi morti, hardcore-punk, tombe profanate. La triste storia dei REPULSION.

  • Immagine del redattore: HeavypediA
    HeavypediA
  • 16 ott 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Nel Michigan sud-orientale, poco a Nord di Detroit, è situata la città industriale di Flint. Una città che vive prevalentemente di industria automobilistica e che conta circa 450.000 abitanti. Qui nei primi anni 80 vivevano due ragazzini, di nome Matt Olivo e Scott Carlson, che si conoscevano fin da quando avevano ancora i denti da latte, e che condividevano la stessa passione per l’heavy metal tradizionale di Judas Priest ed Iron Maiden. Un giorno i due ragazzini vedono Lemmy indossare una maglietta dei Discharge e vanno subito ad acquistare un disco della furiosa band hardcore inglese. L’impatto che i Discharge hanno su di loro è folgorante, Matt e Scott sono annichiliti dal modo dettagliato e crudo che i Discharge usano per narrare la fine del mondo, senza risparmiare neanche il più disgustoso dei dettagli. Improvvisamente la loro missione di vita comune diventa una sola: formare la band più estrema e veloce della storia della musica.

La scoperta del thrash metal degli Slayer, unita alla loro neonata passione per l’hardcore, li spinse quindi ad unirsi ad altri due ragazzi di Flint, Sean McDonald e James Auten, per formare, alla fine del 1983, una band che chiameranno Tempter. I Tempter suoneranno nel circuito hardcore punk dei locali di Flint per tutto il 1984, come dei metallari/punk anomali, unici a non occuparsi di temi sociali o politicizzati, ma di concept più oscuri e tipicamente horror. Eppure la scena li accolse bene e si fecero un buon seguito, al punto che a fine 1984, quando gli Slayer arrivano in città per il loro tour, i Tempter, che nel frattempo avevano cambiato il loro nome in Ultraviolence, diventano il gruppo spalla del quartetto thrash metal losangelino.

Intanto i due ragazzini continuavano a scoprire sempre nuova musica estrema, talmente estrema da non essere stampata su disco da nessuna label, ma conosciuta soltanto grazie all’immenso circuito del tape trading internazionale, di cui i due ragazzi erano dei veri fanatici. All’inizio del 1985 Matt Olivo e Scott Carlson scambiavano demo-tape con mezzo mondo e, tra i tanti, c’era anche un ragazzino floridano di nome Chuck, che diceva di suonare in un gruppo che si chiamava semplicemente "Death", morte. Scott e Matt ascoltarono i Death e capirono immediatamente che quello era il gruppo che faceva per loro. Chuck gli inviò tutto il materiale che aveva composto, allegando anche delle foto malate di topi morti e schifezze di ogni genere, ed i tre si intesero subito, realizzando che volevano assolutamente fondare assieme la band più malata del mondo. Intanto la line up degli Ultraviolence (ex Tempter), i quali avevano cambiato nome in Genocide, si disgregò, e giù in Florida Chuck litigò con l’altro chitarrista… Quindi non appena arrivò l’estate del 1985 ed i due ragazzi terminarono il liceo, si decisero ad unire le due band, Scott e Matt fecero le valige e viaggiarono per 1200 miglia per raggiungere la casa dei genitori di Chuck Schuldiner ad Altamonte Springs. Il giorno dopo il loro arrivo erano già nel garage a fare le prove. Chuck lavorava a un Taco Bell, mentre Scott e Matt si misero a fare lavori saltuari per mantenersi, ma le cose musicalmente non andarono benissimo: il batterista Kam Lee lasciò i Death e Chuck sembrava interessato a suonare roba sempre più tecnica. Quindi dopo due mesi di permanenza in Florida i due tornarono a Flint, riesumarono i Genocide e si misero a cercare un batterista.

Scott e Matt il batterista lo trovarono nella persona di un certo Dave Hollingshead, che ribattezzarono “Dave Grave” (tomba) per via del fatto che un anno prima era stato denunciato perché sorpreso a profanare tombe. Dave all’inizio aveva seri problemi a suonare a quelle velocità e riusciva a malapena a sostenere i ritmi degli Slayer, finché ebbe una geniale intuizione che negli anni a seguire diventerà un vero e proprio standard nel death metal per migliaia di batteristi. Dave ebbe l’idea di colpire il charleston ogni volta in cui non colpiva il rullante, in modo alternato come farebbe un batterista country o polka, ma in maniera esageratamente veloce. Grazie ad una crescente attività live fra i locali hardcore punk in quel di Flint, la tecnica di Dave Grave crebbe sensibilmente e quello che chiamava “il ritmo truccato” gli permise di diventare il batterista più veloce in circolazione, e suonando a velocità sempre maggiore pezzi scritti precedentemente, come “Six Feet Under” o “The Stench Of Burning Death”, Dave divenne un vero mito per gli altri batteristi underground che si misuravano con lui in termini di velocità. A quel punto i Genocide, divenuti effettivamente la band più veloce del mondo musicale conosciuto, trovano un secondo chitarrista di nome Aaron Freeman ed entrano negli studi dell’emittente radio locale, specializzata in musica classica (!!!) per realizzare una demo dal titolo di “The Stench Of Burning Death”, che comincia a circolare nel circuito del tape trading, arrivando perfino in Inghilterra, fra le mani di alcuni punk e tape traders attivissimi, tra i quali spiccava un certo Shane Embury… E nel 1986, proprio quando i Genocide si stavano facendo un nome, decidono di cambiarlo di nuovo, a causa della vasta serie di omonimie in circolazione. Il nuovo nome che scelgono è Repulsion.

I Repulsion erano disperatamente alla ricerca di un’etichetta che li mettesse sotto contratto, ma nessuno si faceva avanti. Quindi decisero di autofinanziarsi con l’autoproduzione di un LP, a cui concorse con 300 dollari anche il proprietario del negozio di dischi locale e loro grande appassionato, Doug Earp. Le 18 canzoni presenti sull’album “Slaughter of the Innocent” circolano velocemente, anche perché Scott Carlson arriva a fare anche 25 spedizioni al giorno ad etichette, fanzine, possibili interessati produttori e promoters… ma niente: nessuno si fa avanti, nonostante il materiale fosse ottimo e nonostante Scott, Matt, Dave e Aaron ci credessero veramente. La delusione è bruciante, lo sconforto prende il sopravvento ed i rapporti si guastano, finché, a settembre 1986, i Repulsion si sciolgono definitivamente.

Il loro mito di padri fondatori del death/grind, assieme a pochi altri sottostimati gruppi, sopravvive ancora oggi, 33 anni dopo, anche grazie al fatto che nel 1988 due grindsters inglesi di nome Bill Steer e Jeff Walker, che militavano nella formazione splatter-grind nota come Carcass, decidono, in accordo coi membri dei Repulsion, di registrare nuovamente l’album e reintitolarlo “Horrified”. Il resto è storia, storia del grindcore. E noi siamo qui appositamente per raccontarvi tutto.

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